subject: abstract
descrizione: Tiziano Reversi ha tentato in tutti i modi ad allontanarsi dal cesello. È stato per alcuni anni nei reparti combattenti dei Carabinieri, con successo si è messo in gioco come direttore, nel ramo dei trasporti … Ma l’attrazione esercitata su di lui dalla magia del cesellare è stata maggiore di qualsiasi altra forza. Aveva iniziato a sei anni, glielo ha insegnato il suo papà. Non ha mai smesso. Ed eccolo adesso gettarsi a capofitto in imprese che per altri sarebbero non solo irraggiungibili ma neppure immaginabili, quali la realizzazione di Tridentum, uno spettacolare omaggio alla sua Trento, l’antica Tridentum che si era data sacra a Nettuno. Ancora oggi il dio dalla forca tre volte dentata domina la città, dall’alto della fontana tardo barocca posta al centro della piazza. Gli attrezzi e gli strumenti di lavoro, in sé, sono pochi e semplici: piccoli martelli, durissimi punzoni, sacchetti di cuoio, pece bituminosa, pinze e tenaglie, una fiamma. Nient’altro. Il risultato è sorprendente. Appoggiato su una lastra quadrata fortemente convessa che ne esalta lo slancio ascensionale, si eleva un tronco di cono rovesciato alto poco meno di mezzo metro, dalla grande bocca tagliata in diagonale, di un diametro quasi doppio di quello del piede, ricavato da una unica grande lastra di argento 925 prima saldata e solo successivamente sbalzata, cesellata e brunita. Attorno attorno a questa struttura senza un davanti né un didietro che si sviluppa equilibrata, in perfetta organicità, senza mai scarti o incertezze, si avvolge regolare e fluida la forca tripuntuta di Poseidone. Un paradosso, certo. Che contribuisce ad aumentare la dimensione fascinosa di questa scultura. Prof. Pietro Marsilli (docente di Storia dell'Arte)