Glossario
 
world artist
Sergio Di Mattia

Via C.rosselli 3, 64020 Bellante (TE)
Bellante Stazione (Italia)

tel. 3337911730
email: sergio.dimattia@thebluedoor.it
web: http//www.thebluedoor.it
  Opere
 


Campo di grano in tormento
oil on  canvas,  50x70 cm, 2003

 


Il cambiamento
oil on  canvas,  50x70 cm, 2003

 


Il nutrimento coinvolgente
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


La bellezza intelletuale
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


La concrtezza esibizionista
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


la suscettibilità sensitiva
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


L'agressivita dell'emotività
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


L'armata patriarcale evolutiva
oil on  canvas,  100x100 cm, 2005

 


L'ascesa del progresso
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


L'assillo della disgregazione
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


L'equilibrio interiore
oil on  canvas,  50x50 cm, 2005

 


L'Immacolata concessione della vergine Maria IV
oil on  canvas,  100x100 cm, 2006

 


L'italia la repubblica
oil on  canvas,  100x100 cm, 2005

 


Lucidità di conflitto
oil on  canvas,  50x70 cm, 2003

 

 

Biography:

Sergio DI MATTIA è nato nel 1961 a Calgary, Canada. Nel 1982 è tornato nella terra d’origine della famiglia, l'Abruzzo (Italy).
A partecipato ad un grandissimo numero di rassegne artistiche, più di cento, in molte delle quali ha ottenuto riconoscimenti. Le collettive che si sono tenute a Teramo, Roma, Riccione, nella Fortezza di Civitella del Tronto, a Mosciano Sant'Angelo
Nel 2001 era presente a New York come artista italiano all'estero
Nel 2001 gli è stato assegnato "l'Ambrogio d'Oro" con la seguente motivazione:" per la sua gioiosa interpretazione di una vita da vivere, fatta di colori, di pensieri e di armonie da dedicare all'essenza del bello".
Nel 2002 è in mostra personale al Palazzo Ducale di Atri.
Nel 2003 gli è stato assegnato il Premio Biennale di Venezia "Basilica San Marco" con la seguente motivazione: “Per la sua interpretazione dell'Arte come attualità di vita” Edizione “Il quadrato”.
Nel 2003 e 2005 gli è stato conferito il diploma "Premio Primavera", ed il premio "Presidente Consiglio dei Ministri" sezione pittura nonché la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica Italiana.

Curriculum vitae:

Se la pittura è un arte che si sviluppa sul piano, quindi è bidimensionale in contrapposizione alla scultura che ha una connotazione tridimensionale chi si attiene ad una forma artistica che si limita alle dimensioni del piano è un pittore puro.
Analizzando le opere del pittore Sergio Di Mattia si osserva l’applicazione più rigorosa di questo teorema, attraverso una pittura eseguita con colori puri e piatti dall’impianto geometrico bidimensionale e astrattizzante che richiamano il Color-field-Painting americano rielaborato in una sorta di tachismo elementare di evocazione figurativa questa identifica il progetto del nostro artista come “fatto ricostruttivo: egli rinunciando al desiderio soggettivo che lo sostiene mira a ricostruire una realtà riconoscibile, pregna di una sua fondamentale coerenza e unità.
Nelle opere Di Mattia, le cose hanno una loro evidenza evocativa fortissima, viste come semplici macchie di colore, fanno emergere una natura disumana in cui le figure si sovrappongono integrandosi alle altre oggettività del quadro .
Il paesaggio è strano, di un elementarità primitiva e aliena, le atmosfere senza vento, l'acqua senza movimento, gli oggetti gelati esitanti sono cristallizzati nell’atto della creazione.
La luce, che nel comune intendere pittorico, emana all'esterno delle cose, dalla sorgente luminosa scopre l’oggetto, lo isola dal contesto dandogli concretezza e volume, nelle opere di Sergio diviene esogena come lo sguardo, strumento della rivelazione soggettiva della cosa pittorica.
Nell’arte Figurativa la luce scova, nel buio virtuale del nostro vedere, la forma e la rende palese quindi leggibile, nel nostro artista, invece, cessa di essere il sostegno della forma per tradursi nella più pura modalità di rivelazione interna, diviene simbolo dello sguardo selettivo e rivelatore: essa emana dalle cose stesse del dipinto, cose che ora vengono, prima, verso il pittore, poi, verso chi osserva.
In questa visione poetica l’oggetto del quadro si impone al soggetto come l’enigma che deve essere svelato e risolto attraverso il pensare analitico di chi osserva. La luminosità sempre presente nei suoi quadri, nasce dunque da un messaggio culturale che porta le cose della tela a prendere evidenza in noi, a darsi graziosamente alla nostra comprensione ad essere addomesticate per essere finalmente comprese.
Dalle prime opere di questo filone, risalenti al 2000, che vogliamo identificare nel “PURAISMO” in cui la connotazione è decisamente astratta, all’ultimo periodo in cui nell’opera il ritorno alla figura, sia pur astrattizzata, la collega al contesto sociale, esiste una sostanziale coerenza stilistica ed ideale.
Costante Puraista di questa pittura è la comparsa nelle sue opere di zone particolari trattate come piccoli diademi incastonati nel quadro, gli stessi alberi sono così rappresentati tanto da acquistare la loro finale connotazione Totemica.
La figura è il legame di collegamento al concetto di realtà sociale dell’artista.
La fresca spontaneità della sua pittura non va mai confusa con un superficiale giudizio colorimetrico come espressione della gioia di vivere e di dipingere, questa visione più volte espressa nei giudizi critici sull’artista banalizzerebbe il senso profondo dell’opera di questo pittore affatto banale. D.G.S.

 

Ultimo aggiornamento: mercoledì 24 Gennaio 2007
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