Glossario
 
world artist
Leonblas Leonblas


Arezzo (Italia)

tel.
email: leonblas@virgilio.it
web: www.equilibriarte.org/leonblas
  Opere
 


Don't cross...the line
oil on  canvas,  164x190 cm, 2008

 


Ego
oil on  board,  60x60 cm, 2006

 


Figure dentro
oil on  board,  70x60  cm, 2004

 


Frammenti e contaminazioni
oil on  board,  60 x 60  cm, 2005

 


In punta di piede
oil on  board,  80x100 cm, 2006

 


La città della musica
oil on  board,  110x80 cm, 2006

 


La musica al riposo
oil on  board,  41,50x60 cm, 2006

 


L'immaginario
oil on  board,  57x70  cm, 2005

 


Maschere
oil on  board,  100x70 cm, 2005

 


Memorie
oil on  board,  67x60 cm, 2005

 


none
etching on  alabastro, 

 


Salita a Babele
oil on  board,  100x75 cm cm, 2004

 


Scomposizione 2
oil on  board,  40x50 cm, 2005

 


Solitarie meditazioni
oil on  board,  40,5 x 60 cm cm, 2007

 


Trasparenze
mixed media on  paper,  27,3x35,7 cm, 1999

 

 

Biography:

"Di Amore e di Sensi"


Di Amore e di Sensi, un doppio avvenimento, o se volete un unico monologo di un artista che si esprime con le parole e con i colori. Due forme espressive e un unico filo conduttore, la voglia di comunicare. Una tela che pretende di raccontare storie, come se fosse il sipario aperto di un teatro, e una pagina scritta con l’emozione del principiante che regala colori per far gustare sapori d’altri tempi. In fondo è questo che si pretende, da chi dice di fare Arte. Un doppio titolo, Amore e Sensi, perché è di Amore che si parla nel romanzo breve, una sorta di compendio di sciocchezze o verità sul tema, e di Sensi, percezioni, che animeranno le tavole esposte.
Se pensavate che dell'Amore si fosse scritta ogni cosa, bisogna che vi rassicuri, ma con garbo. Dubito fortemente che non ci siano altre sciocchezze da aggiungere....Spiegare cosa sia l’Amore non è certo cosa facile, ma il personaggio del romanzo accompagna il lettore alla scoperta di nuove chiavi interpretative, che ne diano almeno un senso. Il pretesto, una giornata di pioggia da “passare” lontano dalle arpie di casa, la moglie e la suocera. Appassionato di lettura per deformazione professionale, egli che insegna in una scuola, scorre le pagine di una rubrica culturale e incappa nell’autore di turno. Un giovane scrittore alle prime armi che pubblica un libro, che contiene una strana formula capace di catturare la sua attenzione:
T= t1 + t2 + t 3 + …+ t n +…=SOFFRO TANTO… MA IO AMO
E’ la formula che spiega il paradosso di “Achille piè veloce e la tartaruga zampa lenta” di Zenone. Ma è anche la formula che il giovane autore utilizza per spiegare il paradosso che lega gli esseri umani e l’Amore. Si apre da quel momento una specie di rivalità fra i due personaggi, che in certi momenti paiono essere la stessa persona, che parte da una dicotomia inconciliabile e sfocia in una compiaciuta approvazione delle posizioni del giovane Catullo. Questo ultimo più incline alle romanticherie e all’Amore idealizzato che prende corpo con le poesie, più rude, almeno in apparenza, la posizione del professore, che pensa dell’amore il peggio possibile. Egli ha vissuto esperienze che l’hanno tormentato a tal punto non credere e non cadere nelle trappole che l’amore tesse per mezzo della donna. Per lui, dopo la morte della donna a cui aveva consacrato il cuore, Anastacìa, l’amore non ha più nulla da regalare se non inganni. Preferisce a quel punto, si suppone, le “avventure di un momento”. Pare non condividere neppure l’idea che ci si possa sempre innamorare continuamente senza lo sconforto di una “fine”. Un romanzo breve con il pretesto della poesia, o viceversa se volete, dove il romanzo viene usata come un cavallo di Troia per accompagnare alla lettura di una poesia romantica, eppure cruda e carnale. Un poesia che vive in ogni cosa che ci circonda, anche se non ci facciamo quasi più caso.
Il contorno è una personale di pittura, “Sensi”, che ha già toccato altre città italiane, fra queste Rieti e città di Città di Castello, e a cui molte altre seguiranno. L’artista approda in un “luogo” nuovo partendo dalla centralità delle “forme”, del “colore” , degli “istinti”, del “subconscio”, del “insolito”, del “irreale”, del contrasto fra “chiari e scuri”, della “musica” e del “eros”. Un filo di Arianna, che attraversa un impossibile gomitolo di “tavole” rese vive dopo essere state addomesticate e maltrattate, conduce a una considerazione semplice: la pittura è una forma d’arte unica che nella visione cruda dell’artista difficilmente ama convivere con le cose scontante, le sciocchezze, le sovrabbondanti contaminazioni, la provocazione fine a se stessa. Ha coniato quello che per certi versi potrebbe essere, o forse lo è, un passo di un romanzo: <<Ogni violento colpo di pennello inferto sulla tela trasuda sangue della passione di un artista>>. Una riflessione che è sicuramente lo specchio di un modo di vivere la creazione, il parto, a volte tormentato, a volte divertito, del proprio genio. L’Arte è quel manifesto dettato dalla propria voce interiore che assume le sembianze di una nota, di un tratto di pennello, di un verso poetico. Non credo ci sia altro modo di sintetizzare quel fuoco interiore che brucia dentro a questi pochi e dannati eletti che hanno la presunzione di comunicare emozioni. Stati di allucinazione, desideri spesso carnali, allusioni e subliminale costringono a soffermarsi almeno un attimo per capire. O almeno tentare di capire. In fondo, il colore e le forme non sono che pretesti attraverso i quali si concretizza il mondo delle idee che campeggia fra i neuroni sognanti del pittore. Ama come pochi la sfida al "contemporaneo" e per questo si autocensura preferendo la nicchia alla mischia, l'ammasso delle mode. Se è vero che ogni artista nasce con una missione, la sua è quella di raccontare, facendo delle tavole una sorta di rappresentazione teatrale, dove spesso le scene si sovrappongono caoticamente, lasciando libero sfogo ai sensi.




Per la realizzazione del romanzo mi sono avvalso di due preziose collaborazioni:

IN COPERTINA: "Tutto in una goccia" foto di Viviana Alessandrini.

PREFAZIONE DI MARINA LETO




questo è il link della mappa per raggiungere il Convitto "Regina Elena"

http://maps.google.it/maps/place?hl=it&sugexp=kjrmc&cp=13&gs_id=1s&xhr=t&gs_upl&bav=on.2%2Cor.r_gc.r_pw.%2Ccf.osb&biw=1280&bih=929&um=1&ie=UTF-8&q=convitto+regina+elena+sansepolcro&fb=1&gl=it&hq=convitto+regina+elena&hnear=0x132c772258571abd%3A0x5093339511dbec0c%2CSansepolcro+AR&cid=9510401031332393351




















Painter and poet, Calabrian by origin and spirit, however Tuscan-Aretine by adoption, Leonardo has entered the world of pictoric art as a self-taught artist during the 1990’s. Presently, he is a member of the prestigious Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze (Petrarcan Academy of Letters, Arts and Science) (www.accademiapetrarca.it)

The main characteristic of Leonblas’s work is the emphasis placed on the cromatic factors that enhance the figures, objects or situations that are being represented. The end result is a world that is totally different from the reality of everyday life of common and ordinary men. Here, we can see an artist who tries to go more in depth and uncover a visibility that doesn’t have to do anything with external emotion, but with intuition, sensibility and the exhaltation of research as well as that of rebellion. The artist escapes from all sorts of rhetorics in order to face events. There are no objects or characters, but situations in a constant association with ideas, gestures and colours. The fluidity of signs or gestures is contained in an allusive space which is sometimes simply mental and could represent a hypothetic and equally true reality.

The brush strokes move following a certain rhythm, in search of the intimate, of what’s hidden very deep. Colours are kept dull and are rich of unique ‘chiaroscuro’ expressions of faces, torsoes and architecture. The main force of Leonblas derives from this sort of imagery. He’s an artist who is full of acquired and spontaneous values that reflect the authentic temperament in the vortex of an adventure which knows nothing of pauses and uncertainties. He transmits a mesage that deals with the values of art. In it we can see the great capacity he has to convey them. This message is an outcry which lacerates through all the periods of our history and which art re-proposes in order to identify the ideals of the spirit. This is the art of Leonblas, an effort which originates from an intense emotional force, through high quality paintings accomplished exceptionally.

During an important ceremony to the Prince of Venice, Leonblas received the Premio Biennale di Venezia– Rialto in 2005, with the following comments: “Expressionism of intense psychological sensibility”. (Giorgio Falossi in “Italian painters and sculptors Novecento – 2006”- edited from Quadrato)

“ The coherence (I would like to imply stylistic, but I think that in this case it would be better to use a more appropriate term: ethic) which Leonblas shows in his different forms of creative expression is almost absolute. I cannot ignore the operant conditioning produced by his poetic language, nor the content suggestions present in the chromatism, forms, and above all in the pages where some pictures are reproduced in his sillogy “Le voci dell’Elicona.” That is why I rely on these works equipped with a true “vade-mecum” of those codes provided by the author.

Nevertheless, substantial pulsions of extreme significance are concentrated here. If the figure is enveloped by its own mistery and its same millenary cultural roots, linked to a book which is revealed to us in an almost iconic form, I can see that each theme manifestation of Leonblas - from atemporal antiquity to the painful fractures of the modern - is summarized and condensed in a figural allusion which is a person and a mountain at the same time. In the proposal of symbolic ignition of colours (filled with qualities that are also cabalistic, in terms of framing shades going from green to red, to a neutral background as every detail in the picture), I recognize an inclusive silence of granular historical implications which also represent a question which History cannot respond to at present, or perhaps doesn’t know how to respond as yet. This causes the human paradoxical implications which are dramatically highlighted here. Furthermore: is that a male or female figure? If so, what would the difference be? Nothing. The question is only an ulterior alarm emanating from the authentic power of a pictorical vision which in the end becomes assimilated into biblical messages (and to the Gurre-lieder) of Arnold Schönberg.” (Rodolfo Tommasi in “Vetrina del Premio Arezzo” – Helicon Editions)

“…Essence and appearances: two terms – the second one is in plural form – in whose cocoon the wings of inexpressible truth of shadows flutters. These are confessions without an interlocutor, of removed psychological slavery, of nostalgia for the unknown (or the infinite, as Carducci once wrote). They are all agitated by the sacred hermetism of the icons or fetishes, just as in De Chirico’s metaphysical realism, Homer’s verses or Kafka’s thoughts. Today, this definitely essential exhibition event forces one to stop beyond the threshold of the awarness of our thoughts both, in their chaos and in their clarity through the eye-blinding effect of Leonblas’s black and white (sometimes the identity of black is definitely reflected on white and viceversa); in the traits of the physiognomy of his faces and body shapes, in the àngor which delineates them…” (Rodolfo Tommasi – December 2005)

“…the paintings of Leonblas…are based on situations and not on characters....Despite being barely recognizeable, they give a sense of image characterized by a dull, dense and dynamically applied colour. Far from seeming rhetorical, Leonblas's paintings convey a message which is not deprived of references to solitude, to the dramatic nature of certain actions and situations. All of this is shown through an <<ideal search>>...” (Liletta Fornasari in “La Nazione di Arezzo – Friday, December 18, 2005”

“... One can absorb a scrupulously analytical and cerebral depiction. An air of atemporal suspension can be felt, almost as if we were allowed to enter that world in our tiptoes; that is, the world of the artist: Leonblas. In any event, this doesn't lead one to exclude another kind of pictorial organization. In the works of Leonblas, there is something like the echo of a lietmotiv: a circle or sphere. It is as if he wanted to transmit to us the non stop nature and wisdom of the passagge of time, the knowledge of how to find beauty in small things: how to take back our ownership of the flavour of play. Therefore, please have a look at other works (always keep in mind that Leonblas is a self taught painter) such as "Il gioco del cerchio (The game of the hoola hoop)","La città delle sfere (the city of Spheres)" and "La musica al riposo ( Music at rest)", where what was just explained could be clearly seen; something with De Chirichian connotations, but where it is also possible to find, in the perfect chromatic compilation, affinities with the great Wassily Kandinky. We can recall a plausible example in the painting "Paesaggio con campanile (Landscape with a bell tower") because there was an ample study of the geometric shape of the circle by this artist. The artistic beauty of Leonblas is knowing how to draw from tradition, knowing how to re-elaborate it concretely, creating in this way new techniques of splendid pictorial art..."Valeria S.Lombardi - Doctor in History of Contemporary Art.


Calabrese di origine e di spirito, ma anche toscano-aretino di adozione, pittore e poeta, si approccia all’arte pittorica come autodidatta a partire dagli inizi degli anni Novanta.
Socio della prestigiosa Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze (www.accademiapetrarca.it)

La pittura di Leonblas si precisa nei suoi caratteri per l’accentuazione di quei fattori cromatici che mettono a fuoco figure, oggetti o situazioni rappresentate. Ne nasce un mondo che all’uomo comune non appare, distratto della realtà del quotidiano. Ed ecco l’artista che scava, scoperchia per una visualità che non è emozione esteriore, ma che si introduce con l’intuizione, con la sensibilità, con l’esaltazione della ricerca ed anche della ribellione. L’artista fugge da qualsiasi retorica, per dare un volto agli avvenimenti. Non vi sono oggetti o personaggi, ma situazioni in un rapporto costante tra idea-gestualità-colore. La fluidità del gesto è contenuta in uno spazio allusivo, qualche volta solo mentale che può essere una realtà ipotetica ed ugualmente vera. Le pennellate si muovono secondo un certo ritmo, cercando l’intimo, il profondo celato. Il colore si mantiene cupo, ricco di chiaroscuro, qualche volta unico, con messe a fuoco di volti, torsi, architetture. Di qui la forza di Leonblas, un artista carico di valori acquisiti e spontanei, che bene rispecchia il temperamento autentico nel vortice di una avventura che non conosce né pause, né incertezze, per un messaggio che riguarda i valori dell’arte e la sua capacità di comunicarli. Un messaggio che è il grido che lacera tutti i tempi della nostra storia e che l’arte ripropone per individuare gli ideali dello spirito. E’ questa l’arte di Leonblas, un impegno originato da una forza emozionale, prorompente, in una pittura di eccezionale realizzazione e qualità.
Nel 2005 riceve, nel corso di una importante cerimonia al Principe di Venezia, il Premio Biennale di Venezia – Rialto, con la seguente motivazione: “Espressionismo di intensa emotività psicologica”. (Giorgio Falossi in “Pittori e scultori italiani del Novecento – 2006 “- edito dal Quadrato)

“…La coerenza (vorrei dire stilistica, ma credo in questo caso sia meglio usare un più appropriato termine: etica) che Leonblas dimostra nelle sue diverse forme di espressività creativa è pressoché assoluta. Non posso sfuggire al condizionamento prodotto dal suo linguaggio poetico, né ai suggerimenti contenutistici presenti nel cromatismo, nelle forme e soprattutto negli spazi dei quadri riprodotti nella silloge “Le voci dell’Elicona”, per cui mi accosto a quest’opera provvisto di un vero “prontuario” circa quei codici forniti dall’autore.
Tuttavia, qui si concentrano pulsioni sostanziali di estrema significazione: se la figura avvolta (fasciata) del suo stesso mistero, della sua stessa millenaria radice culturale, stringe un libro che a noi è svelato quasi in forma di icona, vedo che ogni manifestazione tematica di Leonblas, dalla atemporale antichità alle dolorose fratture del moderno, si riassume e si addensa in un’allusione figurale che è persona e insieme montagna; e nella proposta in accezione simbolica di colori (carica di valenze – come ogni dettaglio del quadro – anche cabalistiche, dai toni panneggiati dal verde al rosso, al neutro del fondo) riconosco un silenzio inclusivo di granitiche implicazioni storiche anche interrogative a cui per prima la Storia non può ora rispondere, o forse non sa ancora rispondere – causa i paradossi umani qui drammaticamente evidenziati. E ancora: quella figura è maschile o è femminile? Cosa cambierebbe? Niente. La domanda è solo un ulteriore allarme scaturito dall’autentica potenza di una visione pittorica che al suo culmine si assimila ai messaggi biblici ( e ai Gurre-lieder) di Arnold Schönberg.” (Rodolfo Tommasi in “Vetrina del Premio Arezzo – Edizioni Helicon)


“…Essenza e apparenze: due termini – al plurale il secondo – nel cui involucro battono convulse le ali verità indicibili di ombre, di confessioni senza interlocutore, di schiavitù psicologiche rimosse, di nostalgie dell’ignoto (o dell’infinito, come scrisse Carducci), agitate dall’ermetismo sacrale dell’icona o del feticcio come dal realismo metafisico dechirichiano, dal verso omerico come da Kafka. Oggi, questo davvero essenziale evento espositivo obbliga alla sosta oltre la soglia di tale consapevolezza di pensieri, nel loro ingorgo e nella loro chiarezza, attraverso l’abbagliante bianco/nero (talvolta l’identità del nero sta proprio nel bianco, e viceversa) di Leonblas, lungo le fisionomie dei suoi corpi-volto, nell’àngor che le delinea…” (Rodolfo Tommasi – Dicembre 2005)

“…la pittura di Leonblas…è scandita da situazioni e non da personaggi, sebbene questi appena riconoscibili, diano il senso dell’immagine, caratterizzata da un colore cupo, denso e dato dinamicamente. Lontano da accenti retorici, i quadri di Leonblas comunicano messaggi non privi di riferimenti alla solitudine, alla drammaticità di certe azioni e situazioni, indicandola attraverso uno <<scavo ideale>>…” (Liletta Fornasari in “La Nazione di Arezzo – Ven. 18 dicembre 2005”

“..Una resa scrupolosamente analitica, celebrale si respira. Un'aria di sospensione atemporale, quasi come se in punta di piedi ci permettesse di entrare nel suo mondo, ovvero in quello appunto dell'artista: Leonblas. In ogni caso questo dato non porta ad escludere un'alta organicità pittorica. Nelle opere di Leonblas vi è come il riverbero di un lietmotiv: il cerchio,la sfera quasi a volerci trasmettere il passaggio del tempo, il suo inarrestarsi ed il saper, il dover saper cogliere il bello nelle piccole cose: come il riappropriarci del sapore del gioco. Si vedano quindi altri lavori (da tenere sempre presente che Leonblas è un pittore autodidatta) come "Il gioco del cerchio","La città delle sfere" e" La musica al riposo", dove vi è espressione di quanto appena enunciato, un qualcosa di De Chirichiano, ma dove è anche possibile trovare, nella perfetta stesura cromatica, affinità con quello che fu il grande Wassily Kandinky (il richiamo è ad esempio plausibile nel dipinto "paesaggio con campanile") anche perché in questo artista ci fu un altissimo studio verso la forma geometrica del cerchio. La bellezza artistica di Leonblas è quel saper attingere dalla tradizione, sapendo poi concretamente rielaborarla, creando così nuove teche di splendida arte pittorica...”.
Valeria S.Lombardi - Dott.ssa in Storia dell'arte contemporanea


Curriculum vitae:

Mostre recenti:

- Vetrina del Premio Arezzo. Mostra collettiva dei pittori finalisti presso le sale espositive di Palazzo Chianini – Vincenzi dal 5 marzo al 4 aprile 2004. Con il patrocinio del Comune di Arezzo.

- “L’Essere. Tra essenza e apparenze. Due esperienze pittoriche a confronto” di Leonblas e Simone Arrigucci – Arezzo - Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo – 3-18 dicembre 2005. Con il patrocinio del Comune di Arezzo e della Provincia di Arezzo.

- Premio I Biennale Europea Artisti Protagonisti "Nuova Europa" Collettiva – Galleria “Le Arti”- Catania – 3 – 10 dicembre 2005.

- Mostra Collettiva di Artisti Italiani “Oltre”– Galleria d’Arte Gustav – Montparnasse – Parigi - 30 dicembre 2005 - 15 gennaio 2006.

- Mostra collettiva d'arte contemporanea 11 marzo – 18 marzo 2006 - Catania - Galleria Le Arti Gran Premio II Biennale del Mediterraneo. Con il patrocinio della Provincia Regionale di Catania – Assessorato alle Politiche Culturali e dell’Azienda Provinciale Turismo di Catania.

- Prima Biennale d'Arte Contemporanea Italiana - Mostra Collettiva dall’1 ottobre al 31 ottobre 2006 - Lecce - Galleria Metropolitan International

- 19° PREMIO NAZIONALE DI PITTURA - CITTA' DI CIVITELLA, Civitella in Val di Chiana (AR ) – Mostra collettiva - 16 Settembre/15 Ottobre - Pinacotecoteca di via Martiri

- Arte Lanterna 3° incontro di artisti contemporanei - Mostra collettiva - Pontedera - Sabato 28 ottobre e Domenica 29 ottobre 2006 - Carrozzeria Rizieri

- “Visioni. Tra colore e bianco e nero” – Bipersonale – Catania – Individual – dal 2 al 31 dicembre 2006

- II Rassegna di Arte Contemporanea – Palazzo di Città – Acireale – Mostra collettiva - 17 marzo / 24 marzo 2007

- “Fuori serie”mostra collettiva – Aversa – 24-25 marzo 2007

- “EroticArt” – Mostra collettiva itinerante – Treviso – 16 giugno/7 luglio 2007 – Bologna – 1/16 settembre 2007 – Torino – 6/21 ottobre 2007

- “Ventiperventi” mostra collettiva – Napoli – 20 giugno/9 luglio 2007

- Rassegna di arti visive - Artisti Mediterranei - "In punta di piede. I colori e l'irrazionale" Personale di Leonblas - dal 7 agosto al 27 ottobre 2007 - Grand Hotel Mediterraneo - Firenze

- Arte trasformatrice e nonviolenza – Mostra collettiva d’arte contemporanea – Firenze – “Stazione di confine” – 27 ottobre / 11 novembre 2007

- ToiletteArt – Mini mostra personale – Arezzo Centro di informazione turistica “Arezzo Valley” Scale mobili – 10 dicembre 2007/ 13 gennaio 2008



Prossima mostra:

Una nuova personale di pittura del maestro Leonblas nella cornice, fresca, giovane e dinamica dell'Art Cafè, nel pieno centro di Rieti, l'Umbilicus Italiae, ovvero il centro geografico d'Italia. Uno scenario ideale e per certi versi unico, da sempre casa accogliente per artisti di ogni genere, diventa luogo di divertimento e di riflessione sulla percezione, sui sensi. E Sensi è il titolo della mostra che sarà allestita da Leonblas. L’artista approda al centro di un “luogo” partendo dalla centralità delle “forme”, del “colore” , degli “istinti”, del “subconscio”, del “insolito”, del “irreale”, del contrasto fra “chiari e scuri”, della “musica” e del “eros”. Un filo di Arianna che attraversa un impossibile gomitolo di “tavole” rese vive dopo essere state addomesticate e maltrattate conduce a una considerazione semplice: la pittura è una forma d’arte unica che nella visione cruda dell’artista difficilmente ama convivere con le cose scontante, le sciocchezze, le sovrabbondanti contaminazioni, la provocazione fine a se stessa. Ha coniato quello che per certi versi potrebbe essere un passo di un romanzo: <<Ogni violento colpo di pennello inferto sulla tela trasuda sangue della passione di un artista>>. Una riflessione che è invece lo specchio di un modo di vivere la creazione, il parto, a volte tormentato, a volte divertito, del proprio genio. L’Arte è quel manifesto dettato dalla propria voce interiore che assume le sembianze di una nota, di un tratto di pennello, di un verso poetico. Non credo ci sia altro modo di sintetizzare quel fuoco interiore che brucia dentro a questi pochi e dannati eletti che hanno la presunzione di comunicare emozioni. Stati di allucinazione, desideri spesso carnali, allusioni e subliminale costringono a soffermarsi almeno un attimo per capire. O almeno tantare di capire. In fondo, il colore e le forme non sono che pretesti attraverso i quali si concretizza il mondo delle idee che campeggia fra i neuroni sognanti del pittore. Ama come pochi la sfida al "contemporaneo" e per questo si autocensura preferendo la nicchia alla mischia, l'ammasso delle mode. Se è vero che ogni artista nasce con una missione, la sua è quella di raccontare, facendo delle tavole una sorta di rappresentazione teatrale, dove spesso le scene si sovrappongono caoticamente.

RIETI
ART CAFE' - COFFE O'CLOCK
VIA GARIBALDI 267


http://www.google.com/maps?source=uds&q=via+garibaldi+276+rieti

INIZIO MOSTRA 9 LUGLIO
FINE MOSTRA 9 AGOSTO - SALVO PROROGA

VERNISSAGE 9 LUGLIO ORE 18.00
L'ARTISTA SARA' PRESENTE E INTRODURRA' LA MOSTRA

RIMARRA' PRESENTE IN MOSTRA NEI GIORNI 9 E 10 LUGLIO








IN ZUCCA VERITAS

Mostra d'arte contemporanea dedicata alla "zucca" . Una banda di simpatici amici zucconi, pittori, fotografi, artigiani.....si cimenta nell'interpretazione della simbologia di questo colorito ortaggio.
La mostra si inserisce nell'ambito della tradizionale Festa della Zucca che si svolge nel centro storico della cittadin...a di Foiano della Chiana (AR)...un fazzoletto di terra racchiuso nella splendida Valdichiana dove nascono cose meravigliose...


LEONBLAS

PAOLA DIGIOVANNI

GIOVANNA ALFEO

SARA SORRENTINO

XIMENA FERNANDEZ IBANEZ

DANIELA TAMBURINI

LETIZIA ROMAGNOLI

ELSA TOTARO

MORENO PASSALACQUA

MIRELLA MILANINI

UMBERTO MAZZONE

MARGHERITA CUNEO

RENATO GIORDANO

GIULIANA FRANCO

DANIELE GORI

NEFISSA LABIDI




Info: leonblas@virgilio.it








- ToiletteArt – Mini mostra personale – Arezzo Centro di informazione
turistica “Arezzo Valley” Scale mobili

Quando le Toilette diventano salotti. Non è una provocazione.....anzi lo è. Nel senso che sta accadendo sul serio..e personaggi "noti" e "poco noti" si trovano davanti ad una situazione imprevista. Le toilette di un centro di accoglienza turistica sono state trasformate in uno spazio accogliente, profumato e circondato di quadri. Una esperienza unica in Italia. Fece scalpore quando, in attesa di uscire nelle sale italiane, il film "Borat", interpretato da Sacha Baron Cohen, si fece pubblicità nei bagni dei cinema, con affissioni e scritte direttamente sui sanitari. Vicino all'immagine beffarda di Sacha Baron Cohen campeggiavano scritte come "Tuo trooooppo pikkolo... mio molto più belo!" e "Tua pussy is very nice!", che hanno provocato ilarità ma anche sdegno da parte degli avventori. Niente di tutto questo ad Arezzo dove la gente ha apprezzato e commentato positivamente l'iniziativa.

La prestigiosa area espositiva e commerciale, finalizzata anche ai servizi di accoglienza turistica, si affaccia nell’Emiciclo Giovanni Paolo II, ampio spazio collocato lungo il percorso delle scale mobili che permettono l’accesso alla città alta, nel cuore del centro storico di Arezzo. L’imponente opera architettonica è stata recentemente realizzata e inaugurata dall’Amministrazione Comunale di Arezzo. Questo importante accesso alla città di Arezzo è dotato di grandi parcheggi e permette ai turisti e ai cittadini aretini di raggiungere agevolmente la parte alta di Arezzo, utilizzando le scale mobili...
Il Progetto ToilettArt nasce per proporre all'attenzione del numeroso pubblico internazionale che visita il nostro Centro Servizi Turistici Una vetrina per Arezzo e le Sue Vallate, le molteplici opere d'arte e dell'ingegno che tanti artisti, spesso poco conosciuti, hanno ideato e realizzato con le loro non comuni doti creative L'uso inedito di alcune pareti dei bagni pubblici, appositamente predisposte con spazi espositivi dove sono collocate le opere d'arte e dell'ingegno che partecipano al nostro Progetto, è finalizzato a proporre momenti culturali, restituendo dignità e raffinatezza a questi ambienti così importanti e strategici per l'accoglienza turistica e l'immagine di una città, troppo spesso trascurati e degradati anche in siti e aree urbane di grande interesse storico – artistico.

Orari mostra:

- ogni giorno dalle 11.30 alle 19.00

Ingresso gratuito


Pubblicazioni:

Le voci dell'Elicona. Di Leonardo Bloise. Raccolta di poesie corredata da foto di quadri dell'artista Leonblas. Edizioni Helicon dicembre 2003.

Catalogo "Vetrina del Premio Arezzo. Seconda Edizione. Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea". Edizioni Helicon, aprile 2004.

Catalogo "Pittori e Scultori italiani del Novecento. 2006" Casa Editrice Il Quadrato, novembre 2005. Pagg. 256 - 257.

Agenda Arte e Pensiero 2006. Edizioni Helicon, novembre 2005. Pag. 59.

Catalogo della rassegna d’Arte Contemporanea “Oltre” Galleria d’Arte Gustav – Montparnasse – Parigi - 30 dicembre 2005 - 15 gennaio 2006 – Artisti vari

Catalogo "Avanguardie Artistiche 2006". Edizioni Centro Diffusione Arte, marzo 2006. Pag. 1070.

Catalogo “Contenitore di Emozioni”. Prima Biennale d’Arte Contemporanea Italiana. Pagg. 15 – 17

Bollettino d’informazione Società Italiana dei Francesisti – Numero unico anno sociale 2005 – 2006 – Pagg. 52 - 53

 

Ultimo aggiornamento: martedì 15 Novembre 2011
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